ANGELO BORGONOVO


Hanno scritto DI LUI:


“  (...)  Dopo un iniziale parentesi di realismo energico in cui ha dato importanza ai modelli aggressivi di derivazione americana  Angelo Borgonovo si è orientato da un lato a una pittura di colore-esemplificabile in rettangoli piani e tonalità dissonanti (rosso,arancio e magenta che contrastano con i turchesi i blu e i verdi)- e di movimento visivo (alla Hans Hofman), e, dall’altro, a una gestualità di forte espressionismo astratto derivata dall’essere stato assistente di studio di Emilio Vedova a Venezia.

Tuttavia, nel suo percorso, in particolare nel ciclo dedicato alle Lettere di San Paolo non è difficile ritrovare insieme all'atteggiamento religioso un’attenzione alla sfera teologica del colore che fu propria di Rothko,con richiami a forme astratte integranti, interlocutrici, vive dell’osservatore.

(...)Nel ciclo della Passione, iconico e aniconico,  rappresentazione e astrazione danno forza al martirio e alle tribolazioni terrene del Cristo. Combinazioni e contaminazioni tecniche e formali sviluppano la dinamica intrinseca del colore e delle forme all’interno del processo pittorico conferendo, una forte marcatura alle pene e ai tormenti del Dio fatto carne. La tematica sacra viene affrontata sempre con severità e metodo critico, non come un grimaldello apologetico e esegetico, ma in modo abbastanza espositivo e comunque iridescente, ribollente di trasporto e spiritualità e di energia silenziosa con un ànemos che avvolge, accarezza, tormenta e penetra, rispettando una simbolica che è della tradizione ma che è anche arricchita di spigolature e approfondimenti. (...)”

Aldo Caserini



“(...)È anche un raffinato scrittore, ha Infatti pubblicato un’importante volume dal titolo “Note e Riflessioni tra vita e arte”. Trattasi di un’opera di contenuto altamente spirituale, nella quale esprime i suoi sentimenti di artista e di credente con note e riflessioni di grande spessore.

Scrive testualmente: “L’Arte è un dono e come tale deve essere amato e offerto al donatore che è Dio”.

Le sue considerazioni a commento delle tavole pittoriche riprodotte nel libro sono un vero messaggio di amore e di spiritualità. Volendo ora, in particolare, parlare della pittura del prof. Angelo Borgonovo osservo anzitutto che essa non è certamente pittura di urlo e di ricerca di effetti, ma è una pittura di sentimenti e di emozioni, arricchita da un sapiente uso del colore. Egli non ha bisogno di modelli e non cerca ispirazioni estroverse, ma è pittura che si ispira alla natura ed alla vita di tutti i giorni volendo essere tutti i giorni, come lui stesso scrive nel volume, pittore con il pensiero, con il cuore, con l’amore dei figli e dell’esistenza. Il titolo di questa mostra: “la natura per rinascere” è tutto un programma. I suoi lavori esprimono dolcezza e serenità ed hanno il dono di rendere ancora più bello ciò che in natura è già bello. Non ci resta che esprimergli ammirazione e augurargli vivo successo.”


Presentazione del Dott. Luigi Ferrigno mostra Crema 2010



“(...) Borgonovo interpreta la natura come per esempio le alghe, che vivono sott’acqua, coinvolgendo il vento e l’acqua le assimila a quanto cresce nelle risaie, esprimendo il movimento disegnato dalla luce e dal vento. In tutte le manifestazioni della natura Borgonovo vede la presenza della S.Trinità. (...) L’artista Borgonovo (...) dichiara (...) “Sensibilità, freschezza, innocenza sono ciò che ho cercato di recuperare attraverso le mie opere: questo è ciò che il mondo e la società di oggi ci rubano. La mia è una ricerca fatta per donarla agli altri, ma anche per dare un senso al vivere”.

Il titolo della mostra “La natura per rinascere” è tutto un programma. È una mostra che va visitata, letta e meditata.”


Rosa Massari Parati



“(...) L’elemento che trionfa nelle opere di Borgonovo è indubbiamente il colore attraverso il quale l’artista legge i suoi soggetti, in questo caso elementi naturali: azzurri, viola, verdi, gialli, rossi… nulla concedono alle sfumature imponendosi in contrasti accesi quanto sapientemente armonizzati. Perché i colori di Borgonovo – la cui ricerca artistica non vuole appiattirsi alle regole di mercato ma perseguire soluzioni nuove alle istanze creative – rivelano il soggetto proprio attraverso la loro forza dirompente: l’azzurro è dunque Il fiume Po che si ingrossa, divenendo colore organizzato che ci racconta anche il bosco, l’acqua cangiante sotto i riflessi della luce, e ancora il susseguirsi delle stagioni che trasformano la natura, la nebbia, la luna… tutto trova posto nella ricerca cromatica del prof. Angelo Borgonovo che affina la sua ricerca recandosi ancora en plein air, prendendo appunti, osservando o immergendosi nei campi di riso e riportando l’acqua che gli inzuppa i pantaloni sulle sue opere, realizzate magari ad acquarello. Borgonovo si rivela così artista diretto e onesto, sincero e originale, capace di dare colore alle meraviglie del creato. (...)”


Mara Zanotti



“(...)le sue tele sono un tripudio di colore e, principalmente, un omaggio religioso alla bellezza e varietà della Natura. Egli si basa molto sul disegno astratto dove il colore è spesso contenuto nei limiti di figure geometriche rettangolari spiccando per la sua forza e lucentezza. La Natura madre ispira talmente il nostro artista che non sentirne il richiamo è impossibile. Il rosso ed il giallo, il blu e il verde sono protagonisti: il cielo, il sole e la luna, i quattro elementi, aria, acqua, terra e fuoco vengono alla luce come costituenti la realtà secondo quanto tramandato dalla nascita stessa della filosofia intesa come amore per la conoscenza razionale. (...) Il movimento vitale del Cosmo di trasferisce così nella quotidianità non dimentico della sua dimensione spirituale originaria. La tela di maggior spicco nell’ambito della mostra è infatti quella del dialogo mistico messo in opera dalla “Luna eucaristica sui campi di riso”: vi è, qui, sottolineato il rapporto intimo e profondo tra la spiritualità che nasce dal suo rapporto con la realtà naturale; (...) Protagonista, dunque, dei dipinti del nostro Artista è, fondamentalmente, il silenzio, il carattere adorante che si ricava dal messaggio delle sue opere e, di non secondaria importanza, la ricerca della verità in tutte le sue forme, che spaziano da quella per così dire più ingenua, l’istinto naturale e la simbiosi con il Creato, a quella più razionalmente concepita, la tecnica e la composizione artistica. Il messaggio di base di tutta l’opera di Borgonovo è dunque univoco: noi veniamo e siamo dalla Natura che non è solo l’insieme degli accadimenti casuali incontrati dall’uomo ma anche la realtà evidente essa stessa proveniente da un’entità superiore, la realtà divina che ci ha plasmato nella maniera in cui ci presentiamo e conosciamo su questa Terra. Così è possibile comprendere come l’opera di Borgonovo sia un continuo rinascere del seme della vita in noi e fuori di noi. Il colore è nient’altro che la cifra di questo rinascere ed una spinta a proseguire, a continuare creando soluzioni e composizioni sempre nuove.


Tatiana Gorla





Sui SALMI:


“(...) Angelo Borgonovo ha scelto una radicale adesione alla pregnanza interiore del testo sacro. Rifiutando una dimensione figurativa, che ormai gronda di convenzionalismo e di retorica, egli cerca, attraverso il linguaggio astratto, di “figurare” l’emozione lirica, suscitata dal colloquio vertiginoso della preghiera dei salmi. I suoi 150 acquarelli, uno per ogni salmo, hanno composto l’intero “salterio”, come “libro d’ore” miniato, e vanno quindi meditati uno per uno, in sintonia con la chiave di lettura del salmo, che di volta in volta, è angoscia, supplica, adorazione, contemplazione, abbandono, speranza.

L’artista modula il colore nei suoi timbri intensi o tenui, nella densità gestuale della macchia o della rarefazione nebulosa, come una scrittura musicale, componendo una sinfonia che si avvale, come nell’accordo di molteplici strumenti(“squilli di tromba…arpa…flauti…cembali sonori…”), di registri espressivi diversi. È trascrizione allusiva, simbolica, evocativa, analogica, espressionista, per ricorrere ad un parametro noto nella pittura contemporanea. (...)”


Maria Emilia Moro Maisano